Dopo alcune iniziative pionieristiche nell’anteguerra, a Bergamo l’attività aeromodellistica iniziò ad organizzarsi nei primi anni ’50, quando numerosi appassionati si ritrovavano nell’aeroporto di Orio al Serio, all’incirca dove adesso c’è l’Aerostazione. Ci si andava in bici con i modelli, quando serviva si ritagliava l’erba e si faceva del volo vincolato. Nel 1951, durante una di questi incontri prese il via il gruppo bergamasco: non aveva un nome ma tutti erano iscritti all’Aero Club e si trovavano nella sede in piazza V.Veneto, al primo piano. Fra gli iscritti, la maggior parte faceva volo vincolato ma alcuni si cimentavano anche nel volo libero e partecipavano alle gare che si svolgevano in Lombardia. Infine si decise di nominare anche un Presidente ed un Segretario, ed i primi ad occupare queste cariche furono Riccardo Brembilla e Dario Grazioli.  Il neonato gruppo riuscì ad organizzare per ben 3 anni di seguito delle manifestazioni di successo in Piazza della Libertà e, nel 1954, la prima edizione della Coppa Giornale di Bergamo.

A questo punto il gruppo aveva un nome conosciuto, GAB Bergamo, e alcuni soci iniziarono a partecipare a gare a livello regionale in Lombardia ma, anche, in Piemonte. Nel 1957 poi, si iniziarono a vedere i primi timidi voli con modelli radiocomandati, anche se con scarsi risultati a causa l’inaffidabilità delle radio.

Comunque, l’attività cresceva e, grazie ai contatti l’Aeronautica, si riuscì ad ottenere ad Orio una zona riservata agli aeromodellisti. Con la disponibilità dell’aeroporto il Gruppo poté indire ogni anno delle gare per aeromodelli in volo libero e promosse una gara nazionale intitolata ad Antonio Locatelli, valida per il Campionato Italiano e con la partecipazione di circa 180 concorrenti provenienti da tutta Italia.  Fu un successo riconosciuto da tutti i gruppi italiani e la possibilità di allenamenti portò nel 1966 il GAB Bergamo a vincere il Campionato Italiano nelle tre categorie esistenti, grazie all’impegno dei portabandiera del gruppo: Gino e Cecco Bertazzoni oltre a Giuseppe Carrara.

Nel frattempo, anche i radiocomandi. cominciavano ed essere più sicure e così, mentre Lino Magni, Ferrari e Giancarlo Mazzucotelli si davano da fare in campo nazionale, nella zona sud dell’aeroporto Armando Seguini, Ciceri, Renzo Tasca e Sergio Villa dominavano incontrastati con i loro piccoli modelli monocomando denominati R.B.  (rompi balle).

Ma nel 1971 iniziarono i lavori per la costruzione dell’Aeroscalo di Orio e l’attività ebbe una brusca interruzione. Allora tutti i soci iniziarono a girare la provincia per cercare un nuovo spazio agibile che venne trovato a Grassobbio, un fazzoletto di erba in mezzo a buche enormi e montagne di detriti.  Non passò molto tempo che il campo il campo cambiò faccia: le buche vennero riempite, il terreno venne livellato e, alla fine, venne addirittura venne acquistato da tutti i soci del GAB. E così l’attività riprese, a tal punto il Comune iniziò a porre dei limiti, dopo le continue lamentele degli abitanti delle case vicine a causa del rumore dei motori. Sempre a quell’epoca, Dante Labaa e Sergio Pers iniziarono a studiare uno statuto per il gruppo e così nel 1981 – dopo 30 anni – il GAB assunse una veste ufficiale con Presidente Sergio Villa e Dante Labaa Segretario. I votanti furono 44, mentre gli altri soci si raggrupparono nei sodalizi di Dalmine e dei Falchi-BG

Ma nel 1984 Comune intervenne con un nuovo stop al campo, colpa dei soliti “zucconi” che insistevano a non osservare i limiti di rumorosità. Così di nuovo si iniziò a cercare una soluzione alternativa e, alla fine, fu individuata un’area adatta in comune di Ghisalba. Nel mese di ottobre dall’Ufficio Intendenza Finanza di Romano arrivò l’ok.  ed i F.lli Assolari si misero a disposizione per iniziare i lavori sul nuovo campo.  Nella primavera del 1986 anche il Comune di Ghisalba concesse l’uso della zona e, dopo che Dante Labaa intervenne drasticamente con un rasaerba, iniziarono i primi voli R.C. –

Nel 1987 i lavori sul campo furono completati con la realizzazione della pista asfaltata, grazie anche ad un contributo di 2 milioni dato a fondo perso ai soci del GAB dal Consiglio Direttivo dell’Aero Club-BG, e questo è il campo dove – pur con numerose migliorie realizzate nel corso del tempo – i soci del GAB volano ancora oggi.